Turbo Levo 4

Specialized Turbo Levo 4: la nuova frontiera dell’e-MTB

Preparati a riscrivere le regole dell’off-road. La nuova Turbo Levo 4 non è solo una e-bike: è il tuo pass per diventare una specie di supereroe con le ruote artigliate.

Il team dello Specialized Science Club l’ha fatta grossa: hanno creato una bici elettrica che ti fa sentire mezzo umano e mezzo macchina. Tipo un cyborg da trail. Tu ci metti le gambe, lei ci mette il boost: e insieme diventate un mostro da sentieri.

Pedalata assistita fluida, grip infinito, controllo totale e un’autonomia che sembra non finire mai. Ogni dislivello si abbassa, ogni salita diventa un gioco.
La Levo 4 non ti porta in giro. Ti trasforma.

Where Super Meets Natural?
Sì. Ma forse stavolta il “natural” sei tu che cerchi di tenere il passo. In questo articolo scopriamo insieme tutte le novità, i dati tecnici e le sensazioni in sella.

Specialized Turbo Levo 4

Le novità principali della Turbo Levo 4:

Motore:

Il sistema di propulsione è stato completamente riprogettato, non solo per l’eliminazione della trasmissione a cinghia, ma anche per un design più compatto, una resa energetica migliorata e prestazioni complessivamente superiori. Il motore utilizzato è di produzione Specialized e si basa su una piattaforma hardware Brose, ma impiega un software di controllo sviluppato internamente, specifico per questo modello. Al posto della cinghia, è stato adottato un sistema a ingranaggi multipli con trattamento superficiale DLC (Diamond-Like Carbon), pensato per ottimizzare la trasmissione meccanica e ridurre i fenomeni di usura nel tempo. Per quanto riguarda l’efficienza termica, gli avvolgimenti in rame sono stati isolati con un rivestimento protettivo che ne migliora la dispersione del calore. Anche l’aspetto acustico è stato oggetto di revisione, con un lavoro mirato a ridurre il rumore durante il funzionamento. Il motore Specialized 3.1 di nuova generazione sarà disponibile in due configurazioni, differenziate per livelli di coppia e potenza massima erogabile.
La versione più performante, destinata al modello S-Works, è in grado di fornire fino a 111 Nm di coppia e una potenza di picco di 720 watt.
Le altre versioni della Turbo Levo G4 saranno equipaggiate con una variante leggermente meno spinta, che raggiunge i 101 Nm di coppia e una potenza massima di 666 watt.

Batteria:

Il modello viene fornito con una batteria da 840 Wh come dotazione standard, mentre sarà disponibile a breve una versione da 600 Wh acquistabile separatamente.
Entrambe possono essere abbinate a un modulo aggiuntivo da 280 Wh, che funziona anche in modo indipendente, senza la necessità di installare la batteria principale nel tubo obliquo.
Quando utilizzato da solo, questo modulo consente al motore di operare al 50% della potenza massima disponibile. Il telaio integra anche un alloggiamento SWAT, progettato per contenere comodamente la batteria e oggetti essenziali come un multitool o un kit per le riparazioni.

Sospensioni:

La nuova Turbo Levo 4 spinge ancora più in là i confini delle e-MTB con 150 mm di escursione posteriore, ottenuti grazie al collaudato sistema Horst Link a quattro snodi, sinonimo di reattività e controllo anche sui terreni più tecnici.

Il telaio è stato progettato per un set-up mullet (ruota anteriore da 29”, posteriore da 27.5”), per un mix perfetto di stabilità e maneggevolezza nei cambi di direzione stretti.

Al centro di tutto c’è un nuovo ammortizzatore, e non uno qualunque. Specialized ha integrato la tecnologia GENIE all’interno di un Fox Float X Factory, lo stesso concetto già visto sulla nuova Stumpjumper 15.
Ma cosa fa, esattamente, il sistema GENIE?
In pratica, gestisce due camere d’aria per simulare la progressione fluida di una molla: all’inizio della corsa (circa il 70%), entrambe le camere lavorano insieme per una risposta morbida e lineare. Ma appena ci si avvicina al fine corsa, una fascia mobile interna (GENIE band) chiude la camera esterna, riducendo il volume e creando una curva progressiva più decisa: più sostegno quando serve davvero.

Entrambe le camere sono completamente personalizzabili con i volume spacer inclusi, così puoi cucirti l’ammortizzazione su misura.

Cambia anche l’estetica: scompare il braccio laterale (side-arm) tra tubo orizzontale e tubo sella, che fino ad ora era un tratto distintivo dei telai Specialized.

E un’altra novità interessante è la batteria a inserimento laterale, non più a caricamento dal basso. Una scelta che, secondo Specialized, migliora l’integrità strutturale del telaio e rende la bici più rigida e robusta.
Quanto robusta? Talmente tanto che, pur montando di serie una forcella da 160 mm, la Levo 4 può tranquillamente supportarne una da 180 mm, senza battere ciglio.

Impressioni di guida

Il setup dell’allestimento S-Works è semplice: una volta impostato il sag anteriore e posteriore, non ho dovuto più toccare nulla. L’ammortizzatore con tecnologia GENIE è regolato con una banda nella camera esterna e uno spacer da 0.2 pollici nell’occhiello. Con 30% di sag posteriore (169 psi per i miei 68 kg), la risposta iniziale è stata morbida, con buon sostegno in centro corsa e una progressione finale efficace per gestire gli impatti più duri. All’anteriore, ho lasciato tutte le regolazioni aperte, impostando la pressione a 82.5 psi “a sensazione”. Ho aggiunto solo un click di compressione per maggiore sostegno sulle salite ripide. Dal punto di vista della salita, il nuovo motore 3.1 è davvero un passo avanti. Risponde bene a quasi tutte le cadenze, sia che tu stia pedalando leggero che spingendo un rapporto più duro. La spinta c’è sempre, anche quando sbagli marcia in una salita ripida. Il display è ben leggibile e ti dice tutto quello che ti serve. Ma è la modalità Micro Tune quella che mi ha conquistato: in Dynamic 10/100, il feeling è super naturale e ti permette di allenarti davvero. Quando serve più potenza, il supporto arriva gradualmente e senza strappi.

Con questa modalità, ho affrontato un giro di 3 ore, 1300 metri di dislivello e 45 km, su trail tecnici e misti. Sono tornato con ancora il 20% di batteria e una ricarica completa ha richiesto poco più di due ore.

In discesa, la Turbo Levo 4 è cambiata molto rispetto al passato. All’inizio mi sentivo un po’ alto sulla bici, ma abbassando il movimento centrale e allungando il carro posteriore ho trovato il mio equilibrio. Il setting più lungo è stabile e prevedibile, e mi ha dato molta più fiducia nei tratti veloci e sconnessi.

Anche nelle sezioni più tecniche, il carro posteriore lavora benissimo, assorbe e segue il terreno. Nonostante i 150 mm, sembra di avere più escursione, grazie alla progressione fluida dell’ammortizzatore con tecnologia GENIE. Se vuoi più supporto a metà corsa, basta aggiungere uno spacer nella camera esterna. Per un fine corsa più sostenuto, puoi aumentare il volume della camera secondaria.

Con 30% di sag al posteriore, la bici sembra morbida da ferma, ma una volta lanciata ha un feeling reattivo, ti segue nei movimenti e si fa guidare bene anche nei cambi di traiettoria stretti. La sospensione è tarata molto bene e rende la bici vivace, nonostante il peso non trascurabile di quasi 24kg nella versione S-Works

Nel complesso, la posizione centrale in sella e il bilanciamento tra manubrio e pedali ti fanno sentire sempre in controllo, soprattutto in discesa. Le nuove gomme Butcher con carcassa Grid Gravity completano un allestimento pensato per chi ama spingere. L’unico vero peccato? Solo la versione S-Works monta il motore più potente. Sarebbe bello vederlo anche su altre versioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto